Oltre che per le spiagge, l’ottima cucina e il patrimonio storico, Cirò Marina è rinomata per la sua eccellente produzione vinicola. Con alle spalle un’origine dai tratti leggendari, il Cirò DOC regna infatti incontrastato sulle tavole calabresi da più di due mila anni.
Primo vino della regione ad ottenere, nel 1969, la denominazione d’origine controllata, la produzione del Cirò DOC risale ad ancor prima dell’Impero Romano. Le sue radici ci riportano indietro all’antica colonia greca di Cremissa. Qui sarebbe infatti stata prodotta una qualità di vino talmente apprezzata da essere offerta ai campioni dei giochi olimpici. Elogiato e particolarmente stimato da Milone di Crotone, la fortuna del Cirò DOC è continuata nei secoli al punto da arrivare, in omaggio all’antica tradizione, alle Olimpiadi di Città del Messico del 1969.
Composto per il 95% dalle uve Gagliostro unite a un 5% di Trebbiano Toscano o Greco Bianco, il Cirò DOC è lasciato invecchiare almeno otto mesi, ha una gradazione minima di 12.5° ed è prodotto nella ristretta area geografica dei comuni di Cirò, Cirò Marina, Melissa e Crucoli. Ma l’etichetta Cirò DOC racchiude in sé molteplici varietà. Se la gradazione minima è di 13.5° parliamo infatti di Cirò Rosso DOC Superiore mentre per essere definito Rosso Classico è necessario che le uve provengano esclusivamente dai territori di Cirò e Cirò Marina. Infine, il titolo
Riserva è dedicato alle solo bottiglie lasciate invecchiare almeno due anni.
Inoltre, la denominazione Cirò DOC racchiude anche una varietà di vino bianco prodotta a partire dai vitigni di Trebbiano e Greco Bianco. Si tratta di un vino dal colore giallo pagliericcio con riflessi verdognoli, dal gusto delicato e il profumo gradevole. Una qualità dunque ben diversa dal più noto Cirò Rosso il quale, grazie alla sua struttura corposa e l’alta gradazione alcolica, si sposa perfettamente con la carne rossa, la ‘nduja, i salumi e il pecorino calabrese.
In conclusione, nelle sue molteplici varianti, il Cirò DOC rimane, ieri come oggi, la scelta indubbiamente migliore per gustarsi appieno le specialità culinarie della regione.